martedì 29 marzo 2011

Tg1 RAI delle 7, stamattina: intervista a una ragazza tunisina sbarcata a Lampedusa, "arrivata in Italia per amore", dice la giornalista (eh, le confidenze da donna a donna...), e lei conferma, "oui, oui". E che, non ce la vogliamo mettere una romantica nota rosa, in mezzo a tutto quel pandemonio?

domenica 27 marzo 2011

Finalmente libere, ma non libere tutte

 Il Riposo del Guerriero, rotocalco domenicale di Radio 24 . Stefano Gallarini intervista Antonio Mancinelli, caporedattore Marie Claire e autore del libro "Finalmente libere. 45 (e più) donne raccontano come si sopravvive ai 45 (e più) anni", edito da Sperling & Kupfer, con la prefazione di Lella Costa.

Si tratta di una raccolta di interviste a donne fra i 45 e i 60 anni. Tra le donne intervistate ci sono Isabella Ferrari, Elena Sofia Ricci, Amanda Sandrelli, Ramona Badescu, Tiziana Ferrario, Anna Finocchiaro e quindi attrici, giornaliste, imprenditrici, cantanti, politiche, sportive...Sono senz'altro "donne di grande personalità", come le definisce lo stesso Mancinelli, certo non perfette sconosciute. Su Facebook si trova anche un brillante, accattivante prontuario di consigli in perfetto stile life coaching : 45 ragioni per affrontare i 45 anni (e oltre) con molto ottimismo

Alcune di queste ragioni sono alla portata di tutte, come la n.15 lasciar perdere la fatica di inseguire le ultime tendenze e rilassarsi, la n.26 lasciarsi andare e concedersi qualche chilo in più (così la pelle sarà meno raggrinzita), la n.42 fare volontariato, la n. 33 accudire amici a quattro zampe. Altre ragioni si possono adattare a situazioni sociali (ed economiche) non proprio floride: per esempio la n. 37, tirare fuori dal cassetto le perle, si può accettare pure con quelle false, così come la n. 12, avere una figlia per amica (anche se personalmente, frequentando gli adolescenti per ragioni di lavoro, sulla benevolenza dei figli ci conterei poco, soprattutto quando bisogna accendere un mutuo per regalare loro l'Ipad 2).

Altre ragioni mi sembrano francamente "di nicchia": la n. 8, che ricorda alle signore mature che saranno "l'ultima generazione a godere di stipendio fisso, benefit, ferie pagate e [...] pensione"; la n. 5 "buttatevi in un nuovo lavoro" (a 50 anni? Ma se l'Italia per l'occupazione femminile è la penultima in Europa!); la n. 11 incoraggia a diventare madri, come se a quell'età fosse una cosa semplice e a costo zero (a parte che non costa poco neanche a 30 anni, con la natura che fa tutto lei); anche le trasgressioni suggerite al n. 13 mi suscitano qualche perplessità, e mica di ordine morale, ci mancherebbe, ma un'impiegata delle poste o un'insegnante per concedersi il completino da cat woman mi sa che devono andare a rovistare sul sito di BonPrix. C'è anche, al n. 31, l'invito ad andare incontro a "un futuro politicamente radioso": argomento quanto mai  spinoso, datqa l'esigua partecipazione delle donne alle istituzioni e alla politica in Italia. Qui Mancinelli ricorre ad una citazione di Alain Touraine, Il mondo è delle donne.

E chi sono i modelli, la muse ispiratrici di tanto ottimismo? Meryl Streep, Julia Roberts, Sandra Bullock, l'immancabile Madonna...

 

venerdì 25 marzo 2011

4 buoni motivi per pensare

Il pensatore, come ve lo immaginate? Come quell'arcifamosa statua di Rodin, ci scommetto: seduto, assorto, cariatide di se stesso, con quel gomito poggiato sul ginocchio e il pugno sotto il mento, a reggere la testa  pensante e perciò pesante. Eppure il pensatore ha un fisico da marcantonio, ci avete fato caso? Ore e ore di palestra, di body building sembra essersi fatto. Mmmm...(sto pensando), qual è il messaggio? Che l'astrazione si incarna nella concretezza, che il pensiero, insomma, aiuta a vivere. Ho scoperto l'acqua calda? Osservate due persone che litigano di brutto, e chiedetevi se le nefandezze che si lanciano (dagli insulti agli oggetti contundenti) le hanno pensate prima.
Diceva Flaubert che le cose che ci costringono a pensare di solito vengono accantonate.Già, guardare la vita sotto diversi punti di vista, lanciare lo sguardo oltre i luoghi comuni - questo significa pensare - costa fatica e (orrore!) ci espone al temutissimo giudizio degli altri.
Eppure esistono ottimi motivi per farla, questa fatica. Intanto ne elenco qui  4:
  1. reagire in modo meno impulsivo, e quindi più costruttivo, in molte occasioni (vedi la litigata di cui sopra)
  2. permette di capire, almeno parzialmente, il punto di vista delle altre persone e agire di conseguenza;
  3. permette di trovare soluzioni a problemi che sembravano insormontabili;
  4. avere un mondo più grande in cui ridere, giocare, amare, in una parola vivere. Questo è il punto più importante, perché amplifica la prospettiva, permette di dare qualche scossone a luoghi comuni e pregiudizi . Inoltre stimola la curiosità e la voglia di conoscere. Così la mente si apre verso molte più esperienze e persone.
    Non resta che provare. Magari rivivendo un litigio (sempre quello mi viene in mente) dal punto di vista dell'altro, analizzando una situazione in cui si è subito un torto e sforzandosi di superare la gabbia del giusto/ingiusto. Niente gabbie per gli spiriti liberi.

giovedì 24 marzo 2011

Perché questo pseudonimo

Madame Pompon-Newton è il nome scherzoso che Voltaire aveva affibbiato alla sua amata compagna di molti anni, Émilie du Châtelet, traduttrice in Francia dell'opera di Newton, studiosa di Locke.
Ho letto di lei il Discorso sulla felicità, che ha molti spunti interessanti e attuali, soprattutto per le donne. Ne parlerò.

Non pensare, danza!

Affido le mie riflessioni a tutti coloro che, come me, a scuola hanno amato l'illuminismo e pensano che la ragione, il dubbio, lo spirito critico siano i migliori compagni di questo appassionante viaggio che è la nostra vita.
A tutti coloro che credono nel cambiamento, nell'intelligenza soprattutto come curiosità, nel coraggio di rimettersi ogni giorno in discussione.
Alle donne che hanno capito che a tutela dei loro diritti non mancano le leggi, ma una nuova mentalità e nuove pratiche, soprattutto nel privato.
A tutti coloro, uomini e donne, che come me detestano il punto esclamativo e amano quello interrogativo.
Contraddizione tra il titolo del blog e quello del post? Ma no, è che questo voglio essere, una danzatrice del pensiero.